Ciclo di vita di una bottiglia di plastica
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Ciclo di vita di una bottiglia di plastica

Secondo quanto riporta questo articolo de Il Fatto Alimentare:Gli italiani sono i più grandi bevitori di acqua minerale in bottiglia al mondo. I numeri fanno paura: 221 litri a testa all’anno”. L’impatto ambientale ed ecologico però è disastroso soprattutto per il ciclo di vita di una bottiglia di plastica.

Basti pensare che le confezioni di minerale sono il rifiuto più abbandonato sulle spiagge. La soluzione ideale sarebbe quella di limitare i consumi. Anche preferire l’acqua di rubinetto potrebbe essere la direzione a cui guardare con insistenza.

Nel nostro paese l’acqua di casa è super controllata, ci sono prelievi su tutta la filiera e, in più, i limiti disposti dalla legge sulle sostanze disciolte nell’acqua potabile sono molto rigidi rispetto a quelli stabiliti per le minerali. Per Sky TG24, l’Italia è al quinto posto per la qualità dell’acqua di rubinetto.

Altre alternative efficaci per ridurre lo spreco della plastica? Aumentare il ciclo di vita di una bottiglia di plastica. Ma approfondiamo.

Come nasce una bottiglia di plastica

Prima di delineare il ciclo di vita di una bottiglia di plastica procediamo per gradi e vediamo come viene fatta. La nascita di una bottiglia di plastica si deve al petrolio o a combustibili fossili. Le plastiche, però, non sono tutte uguali.

Si differenziano in base a delle sigle o codici che sono riportate su bottiglie e contenitori che indicano la composizione dei polimeri: PVC, PE, PP, PET, PS.

  • P.P.- Polipropilene: siringhe monouso, stoviglie, secchi per la vernice e spazzatura.
  • P.E. – Polietilene: sacchetti, tappi, secchi per vernici e immondizia, teli e taniche.
  • P.S. Polistirene: astucci, frigoriferi, vaschette per formaggi, sottotorte, giocattoli.

PVC – Polivinile

Un polimero che è permeabile all’acqua e ai gas ed è molto diffuso per la realizzazione di contenitori biomedici e bottiglie, flaconi di detersivo, shampoo, cosmetici, sacchetti della spesa, confezioni delle uova e dei cioccolatini.

È potenzialmente pericoloso perché rilascia ftalati e se bruciato sprigiona diossina, e infatti si sta cercando di sostituirlo. In ogni caso, è stato il primo materiale a essere usato per l’imbottigliamento, ma non è stato ritenuto molto permeabile per le acque gassate.

P.E.T. Polietilene tereftalato

Materiale per eccellenza usato per creare le bottiglie d’acqua minerale, bevande gassate, latte e succhi di frutta ma non solo. Viene sfruttato a partire dagli anni Settanta per realizzare bicchieri, tessuti, palloni sonda.

Ciclo di vita di una bottiglia di plastica
Ecco le bottiglie di plastica.

Con il tempo è stato preferito al PVC perché più leggero, inerte e impermeabile ai gas. Il P.E.T. tuttavia, è sospettato di rilasciare nell’acqua una bassa quantità di sostanze nocive per la salute dell’uomo già nelle prime fasi di produzione.

Ciclo di vita di una bottiglia di plastica: trattamento del P.E.T.

Ad alte temperature comporta lo sviluppo di sostanze cancerogene volatili come formaldeide (gruppo 1 IARC) e acetaldeide (gruppo 2B IARC) trattenute dall’acqua.

Questo studio condotto da un’equipe californiana ha messo in evidenza il rilascio di componenti potenzialmente pericolose per la salute su 84 bottiglie di acqua minerale sottoposte a diverse combinazioni di calore e tempi di stoccaggio.

È la temperatura a fare la differenza: è stato osservato che variando di soli 10°C (da 20 a 30°C), alcune sostanze incrementarono più di nove volte la loro concentrazione nell’acqua, come nel caso dell’Antimonio che è ritenuto un possibile cancerogeno insieme al benzofenone, anch’esso rilasciato dalla plastica.

 

Passaggi e produzione della bottiglia

In sostanza il ciclo produttivo delle materie plastiche parte dal petrolio fino al manufatto e può essere schematizzato nei seguenti passaggi:

  1. Petrolio.
  2. Monomeri.
  3. Polimeri.
  4. Materie plastiche.
  5. Prodotto finito.

 

Ciclo di vita della plastica della bottiglia

La plastica viene ottenuta dal petrolio e dal gas poi il prodotto viene fuso in varie fogge in fabbrica. Le bottiglie, a questo punto, vengono consegnate a ditte imbottigliatrici e poi trasportate su gomma per essere distribuite nei supermercati. Infine, arrivano al consumatore che poi se ne libera tramite la raccolta differenziata.

È la fine del ciclo di vita di una bottiglia di plastica? No. Questa può essere riciclata. Grazie al decreto ministeriale n. 113 del 18/05/2010 il PET può essere riutilizzato fino al 50% per realizzare nuove bottiglie per l’acqua minerale naturale e non solo.

Il P.E.T. riciclato viene utilizzato (mischiato con il polimero vergine) per creare contenitori per detergenti, fibre ottiche per la telefonia, penne, indumenti, pile.

 

Impatto ambientale delle bottiglie vuote

Questi prodotti iniziano a creare danni nelle fasi di produzione con le emissioni di carbonio a cui si sommano quelle che derivano dal trasporto. Le tracce lasciate dalle emissioni di CO² in un anno, sulla base del consumo mondiale, sono di una quantità tale che potrebbe essere contrastata solo da una foresta grande quanto l’Inghilterra.

Ciclo di vita di una bottiglia di plastica
Infografica con i dati relativi alle bottiglie di plastica.

Da un calcolo approssimativo effettuato sulla base dei dati raccolti da Roberto Cavallo nel suo libro “Meno 100 chili” (Edizioni Ambiente), calcolando l’intera filiera di produzione e trasporto, la commercializzazione e consumo di acqua minerale in bottiglia di plastica, solo in Italia, provoca l’immissione nell’atmosfera di quasi un miliardo e mezzo di CO2.

Queste emissioni si aggiungono poi a quelle prodotte attraverso lo smaltimento di PET con gli inceneritori, con il rischio di generare piogge acide e infiltrazioni nel suolo. E comunque il pericolo è presente anche nello smaltimento tramite discariche.

Il motivo? Le piogge fanno defluire materie tossiche negli strati di sottosuolo nei dintorni. Senza dimenticare l’impatto ambientale sul mare.

Secondo l’infografica Trademachines.it tonnellate di PET arrivano nell’oceano ogni giorno e si trasformano in un pericolo per l’uomo e gli animali e l’ecosistema. Infatti, tracce di plastica sono state riscontrate, ad esempio, su 9 uccelli marini su 10.

Da leggere: Il consumo di Acqua nel mondo – il Petrolio del futuro

 

Bottiglie di plastica inquinano i mari

Il ciclo di vita di una bottiglia di plastica spesso non si rinnova. Cosa succede se non viene smaltita correttamente? Finisce in discarica o abbandonata nell’ambiente giungendo a inquinare gli oceani.

L’inquinamento dei mari è uno dei fattori più gravi. Secondo il report 2019 del WWF , ogni anno 570 mila tonnellate di plastica giungono nelle acque del Mediterraneo. Sarebbe come se 33.800 bottigliette venissero gettate in mare ogni minuto.

Quando le bottiglie di plastica finiscono in mare impiegano circa mille anni per dissolversi. Galleggiano e si frantumano unendosi in agglomerati che formano delle isole di plastica. Ci sono nel mondo almeno 4 isole di plastica visibili: nel Pacifico settentrionale, nel Pacifico meridionale, nell’Oceano Atlantico e nell’Oceano Indiano.

Questi detriti formati da macro e micro plastiche creano danni alla flora e agli animali: la plastica viene scambiata per cibo dagli animali marini che rischiano di soffocare o, sperimentando una falsa sensazione di sazietà, possono morire di fame. Inoltre, i molluschi sono particolarmente predisposti ad assorbire le micro plastiche.

Leggi anche: riduci i rifiuti di plastica ogni giorno

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Il ciclo di vita di una bottiglia di plastica

La soluzione? Oltre a cercare di ripulire gli oceani dalle micro plastiche, si dovrebbe allungare il ciclo di vita di una bottiglia di plastica, evitando di buttarla via dopo un primo utilizzo quindi è necessario riciclare. Inoltre, bisogna sapere come fare correttamente la raccolta differenziata della plastica.

Le conseguenze sono positive in tutti i sensi: in termini di guadagno, riduzione degli sprechi e impatto ambientale. Senza dimenticare che l’inquinamento della plastica minaccia anche le falde acquifere e le nostre tavole. Confrontiamoci nei commenti su questo argomento di grande importanza per la nostra salute e quello dell’ambiente.

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