Il progetto H3 nasce da un episodio della mia vita di papà accaduto nell’agosto 2015: l’ascesa in vetta al Rocciamelone (3.538 mt s.l.m.) con mio figlio, che aveva all’ora 7 anni.

Con grande entusiasmo preparammo insieme il programma dell’avventura 3 giorni prima.

• Sveglia h 4.30
• partenza per il rifugio La Riposa
• Inizio scalata h 06.30
• Arrivo in vetta h 11.30 circa.

Ahimè il suono della sveglia non ebbe nessun effetto sul profondo sonno di mio figlio, tanto meno i miei ripetuti solleciti ad aprire gli occhi. Per non farla lunga solo dopo 2 ore il dormiglione scese dal letto. Forse avevo davvero esagerato nel pretendere da lui uno sforzo de genere…
Il nostro viaggio verso la vetta cominciò quindi alle 08.30 e subì tante ma davvero tante interruzioni.
Papà ho sete, papà deve fare la cacca, papà ho fame, voglio il panino, papà ho caldo, sto sudando, papà i sassolini nella scarpa mi danno fastidio, papà che bello facciamo delle foto, papà sono stanco, fermiamoci, papà devo fare la pipì.

E fino a qui ci siamo: trattasi di cose normalissime per un bambino di 7 anni. Ma ad un certo punto il tempo ci mise la sua. La temperatura si abbassò e, quindi,

“papà che freddo che fa.”

Calò la nebbia e, quindi,

“papà ma non si vede niente.”

Dinanzi al rischio di una vera e propria nevicata decidemmo di rinunciare alla vetta e mio figlio volle a tutti i costi fermarsi alla fontana Taverna, a 2.476 mt. di altezza, da cui parte un ruscello bellissimo che attraversa le rocce.

Facemmo una ricca e salutare bevuta. Il piccolo cominciò a giocare gettando i sassi nel ruscello. Io mi fermai su una roccia tanto comoda da sembrare che stesse li apposta per me. Lo guardavo. La sua felicità mi riempiva il cuore di gioia. Lo scroscio dell’acqua fu come una soave musica che fece danzare i pensieri conducendoli alla mia infanzia, a quando avevo l’età di mio figlio e facevo esattamente le sue stesse cose.

Riaffiorarono tanti ricordi, tutti legati all’acqua: ruscelli, laghi, sorgenti, fedeli compagni di gioco della mia infanzia. Subito dopo i pensieri si posarono sulla mia vita da sportivo: gli allenamenti, le preparazioni prima della gara, le tante competizioni, le vittorie, le sconfitte, i miei maestri, i loro insegnamenti sull’idratazione…ancora acqua.

E ancora la mia mente andò alla legenda del popolo Hunza, la cui longevità è anche dovuta all’acqua purissima che bevono.

 

 E fu in questo momento che ebbi l’ispirazione di creare qualcosa che desse all’acqua la centralità che merita, come è sempre stato nella mia vita.

 

Da una vetta non raggiunta, il xx agosto 2015 nacquero H3.0 water e Hunza Generation (link a Pianeta H3-Hunza generation).

 

Fabrizio Alemanno

Hunza3 - Ragazzo Rocciamelone