
Acqua è il nuovo petrolio: quanto vale oggi questa risorsa?
Possiamo vivere senza petrolio ma non possiamo vivere senz’acqua. Non a caso recenti rapporti dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) sostengono che l’acqua è il nuovo petrolio del futuro. Con un occhio proiettato sul futuro e l’altro su dati e verità attuali, il riscaldamento globale porterà a cambiamenti significativi in tutte le componenti del sistema di sfruttamento ed utilizzo dell’acqua dolce.
Ricerche e studi e condotti da ogni parte del mondo si susseguono e, all’unisono, tristemente tutti giungono a questa amara conclusione: l’acqua, in termini sia di disponibilità che di qualità, rappresenterà il principale e più grave problema da affrontare. La conclusione verrebbe da sé.
Continuiamo a sprecare l’acqua, dono prezioso, ma forse sottovalutato. Eppure, tutta la società che sperimenta in prima persona repentini cambiamenti climatici e carenze idriche un tempo inimmaginabili: queste sono la tangibile prova che l’acqua rappresenta il nuovo petrolio non solo del futuro, ma anche del presente. Non stiamo parlando di qualcosa di personale, ma che riguarda l’intera collettività.
SUPER SINTESI dell’ARTICOLO
Acqua è il nuovo petrolio tra guerre e conflitti
Il riscaldamento globale ha già iniziato a mostrare come può influire sulle risorse idriche disponibili nel mondo. L’acqua è nuovo petrolio su cui tutta la nostra esistenza può contare. A questo si aggiunge la contestuale crescita della popolazione mondiale che aumenta di 83 milioni all’anno. Secondo il rapporto dell’ONU, l’attuale popolazione mondiale, che si compone di 7,7 miliardi di individui, dovrebbe raggiungere:
- 8.5 miliardi nel 2030.
- 9.7 miliardi nel 2050.
- 10.9 miliardi nel 2100.
Questo aumento potrebbe rivelarsi sufficiente ad impattare sulla nostra disponibilità di acqua dolce come se si trattasse di qualcosa che ci è dovuto. Ecco perché, lo ribadiamo, l’acqua è il nuovo petrolio. A tutto ciò si aggiungono i cambiamenti climatici, l’inquinamento.
Da leggere: come idratarsi al meglio, i consigli indispensabili
Acqua e casi specifici di paesi in difficoltà
C’è anche la scarsità di risorse in agricoltura che potrebbero seriamente compromettere la necessità dei consumatori tutti di lavare, cucinare e bere acqua. Per una nazione come il Bangladesh, ad esempio, la scarsità d’acqua potrebbe diventare un problema grave in grado di pregiudicare seriamente l’intera crescita economica.
Le migrazioni forzate rappresentano solo una delle potenziali conseguenze. In questo quadro triste ma sorprendentemente realistico, l’insorgere di guerre e conflitti non sembra affatto relegata a mera fantascienza. L’Asia sta già vivendo una grave carenza idrica. Questo è sconvolgente.
Il Dipartimento per l’Agricoltura degli Stati Uniti ritiene che la produzione di riso dell’Indocina – pari al 13% del totale globale – ne risentirà, portando a un aumento dei prezzi ai danni in gran parte dell’alimentazione dei Paesi poveri e anche i nostri, visto che lo importiamo.
Lo scenario potrebbe essere catastrofico
La carenza idrica, che sorregge più che mai il concetto che l’acqua è il nuovo petrolio riduce il tenore di vita delle persone colpite; aumenta i costi in ogni settore della produzione e del consumo; e, se le cose dovessero precipitare ancor più potrebbe persino far deragliare l’immagine che questi grandi Paesi hanno conquistato in secoli di storia. Sono pilastri economici dell’intera architettura mondiale.
È così, noi lo diamo per scontato, ma l’acqua è davvero così importante. Quindi, è davvero giunto ora il momento di riconsiderare il modo in cui utilizziamo l’acqua senza demandare ad altri il problema. Siamo chiamati a prendercene carico, perché molto possiamo fare.
Da leggere: Il consumo di acqua nel mondo. Il petrolio del futuro
Un invito a riflettere sulle responsabilità
Se l’acqua è una risorsa da sfruttare con criterio e buon senso allora il vero problema siamo noi. Ci siamo ormai comodamente abituati a utilizzare le risorse idriche a nostra completa discrezione, abusandone senza il minimo buon senso. Questo ha avuto luogo per migliaia di anni,
Durante i quali la popolazione umana è aumentata. Proprio come il piano di Madre Natura aveva progettato sin dall’inizio della creazione. La combinazione di questi due fattori – crescita della popolazione e consumo eccessivo – sono all’origine dei problemi presenti, ed ancor più futuri, di carenza di approvvigionamento idrico. Alcune considerazioni (forse) possono aiutarci ad aprire gli occhi.
L’acqua è per importanza seconda solo all’ossigeno
Pensaci: dopo l’ossigeno l’acqua è la cosa di cui abbiamo più bisogno e più spesso. Ne sperimentiamo l’angoscia per l’assenza già solo in occasione dell’interruzione disposta dal Comune per alcune ore di un dato giorno. Non viviamo forse un po’ di amarezza quando, intenti a recarci al nostro market di fiducia, notiamo l’assenza dello stock di acqua imbottigliata che più preferiamo, tra tante, forse troppe, marche? Le persone a cui viene negata l’acqua diventano disperate molto rapidamente, e non solo nel supermercato.
L’acqua serve per nutrire il nostro cibo
I Paesi che importano prodotti alimentari spesso lo fa perché non ha abbastanza acqua per far crescere il cibo a livello nazionale: se avessero acqua a sufficienza, potrebbero produrlo da soli. L’acqua è vita: senza di essa l’organismo cessa piano piano di vivere, passando prima da una lenta e disperata perdita di energia.
L’acqua è indispensabile per ciò che facciamo
Inutile dire che usiamo l’acqua – l’abbiamo ribattezzato il nuovo petrolio – per una vasta gamma di cose senza rendercene conto. Eppure stiamo esaurendo questa straordinaria e preziosa risorsa senza un freno. Senza acqua come dovremmo combattere gli incendi? Possiamo forse:
- Fornire servizi igienico-sanitari di base?
- Fabbricare la maggior parte dei prodotti che utilizziamo ogni giorno?
- Lavare noi stessi e i nostri indumenti?
- Creare energia, dall’idroelettrico ai generatori di gas naturale fino al nucleare?
- Gestire i nostri mezzi di trasporto?
- Preparare il cibo da mangiare?
No.
Acqua: da dove viene, dove va?
Qualcuno potrebbe eccepire che la Terra è piena di acqua. Quasi i tre quarti della superficie terrestre sono, in effetti, coperti d’acqua, ma la maggior parte di essi non è utilizzabile. L’acqua è il nuovo petrolio, ma quella davvero utilizzabile è poca e preziosa. Dell’acqua sulla Terra ben il 97% è salino, presente negli oceani. Le fonti d’acqua dolce sono solo il 3%.
Di quel 3%, quasi il 69% è rinchiuso nei ghiacciai e il 30% si trova sottosuolo lasciando SOLAMENTE lo 0,03% di tutta l’acqua della Terra disponibile come acqua fresca e potabile in genere in fiumi, laghi, stagni e corsi d’acqua. È una delle pochissime sostanze che si rinnova.
Ma uno degli aspetti più importanti di questa straordinaria sostanza è che non si esaurisce come ad esempio il petrolio. Quando l’olio viene bruciato, si trasforma in qualcos’altro e non è più disponibile come tale. Perde la sua natura. Perde le sue caratteristiche. L’acqua no, e torna alla Terra attraverso un ciclo perfetto.
Per approfondire: perché bere tanta acqua fa bene al corpo?
L’acqua è molto meglio del petrolio
Quello che stiamo facendo ora è questo: utilizziamo l’acqua – acqua fresca e potabile – più velocemente di quanto possa essere rinnovata. In altre parole: non diamo il tempo all’acqua neppure di compiere il suo normale ciclo di vita. E questo è il motivo per cui stiamo riscontrando carenze, questo il motivo per cui dobbiamo assumerci le responsabilità dei nostri errori e iniziare a cambiare abitudini.

Dal 2008 mi occupo di web content writing, unendo la formazione in Giurisprudenza, l’innato talento per la scrittura e la passione per il web marketing. Scrivo per diversi siti web e blog su tematiche inerenti naturopatia, omeopatia, salute e benessere.

